Agripizza
Continua il successo delle "Agripizza " su tutto il territorio nazionale, le aperture non si contano o spesso agriturismo e ristoranti si convertono a questa nuova filosofia .
La formula è semplice ( a dire) anche se poi la gestione non è del tutto evidente. Agripizza deriva dall 'unione delle parole agriturismo/agricoltura e pizza; dunque i prodotti utilizzati
sono autoprodotti e derivano dalle trasformazioni fatte direttamente da chi ci somministra il cibo.
Ovviamente per le farine non è sempre così, non molti dispongono in casa di un molino e coltivano grano, cosa che si può ovviare
scegliendo farine di grano italiano, poco raffinate ma comunque selezionate per le loro qualità nutritive piuttosto che per il loro prezzo.
Il pizzaiolo dunque non è più un semplice manipolatore , ma un esperto di prodotti dell'orto, della loro stagionalità, della cottura e conservazione ed è chiamato ad abbinamenti ristretti agli alimenti disponibili in orto o raccogliendo le piante commestibili che la natura ci offre gratuitamente attorno a noi.
. E' ovvio che si riflette sul menù, offrendo alla clientela delle proposte territoriali radicate e caratteristiche ( anche di pochi chilometri) facendo diventare la pizza non più quel piatto di
espressione tipica della cucina mediterranea con i sapori inconfondibili( basilico, mozzarella di bufala, Pomodoro San Marzano) ma anche con gusti e sapori tipici del territorio . Non ci stupiremo allora di trovare nel Veneto pizza con gallina bollita - bietole e ortiche, ed al posto della mozzarella un formaggio di produzione locale.
Già si sentono le urla degli integralisti della pizza, ma come sempre, esiste l'evoluzione pur conservando le tradizioni.
Buona Pizza a tutti.

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