Alcune fra le più prestigiose d'italia
da un articolo di Andrea Soban
E’ possibile essere allo stesso tempo napoletana e romana, veneta e persino genovese? Al momento il miracolo riesce soltanto alla pizza. Che per comodità, i più recenti diktat dei gastrosgamatati dividono in: napoletana, italiana (sottocategoria romana) e giustappunto gourmet.
Pizza gourmet? Quella che un gruppo di eretici innovatori in genere seguiti con tifo da stadio contrappone agli strenui difensori della pizza margherita. Diversa in tutto o quasi: nel lievito naturale, negli ingredienti, nel modo di degustarla (servita a spicchi in un crescendo di sapori e profumi) e di condividerla sul tavolo, e vistosamente, nei prezzi

Berberè - Bologna
Pizzeria bolognese che per la gioia dei fan adoranti ha ora anche uno spin-off: Alce Nero Berberè. Quella del giovane Matteo Aloe è una specie di slow pizza: forno a legna, farine macinate a pietra, impasti diversi, tipo enkir o kamut, lievitazione a pasta madre e più che altro, con la tecnica dell’idrolisi degli amidi. Un impasto senza lievito, più digeribile e dalla consistenza molto appetitosa. L’Ibrahimovic dei pizzaioli (al secolo Beniamino Bilali, il cui compito è proprio quello di portare le squadre in Champions League e poi cambiare casacca…) è passato anche di qua.
Menu diviso tra pizze classiche e più licenziose, con la la pizza gourmet protagonista assoluta: patate, pancetta di cinta senese, pecorino Fiore Sardo e fiordilatte; burrata, prosciutto cotto di Mora Romagnola, albicocche secche e fiordilatte; formaggio Blu di Capra, speck, noci e miele di acacia. Non manca mai una pizza vegana, la versione con cavolo cappuccio, carote, pane tostato e peperoncino convince anche i più indomiti carnivori.
Prezzi della pizza: da 6,50 a 16 euro.
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